mercoledì 5 marzo 2008

Non solo strada

Esplorare i confini

da: http://krom-runner.blogspot.com

I numeri dell'ultratrail sono in costante e iperbolica crescita come dimostrato dal recentissimo esaurimento dei posti disponibili all'UTMB-CCC nel giro di pochi minuti. Altri interventi nello stesso thread e l'articolo di Speciani su Correre/278 (pagg 103-104), mi hanno spinto ad una riflessione sul perché di tale boom. Speciani fa riferimento ad uno psicologo, tale, e impronunciabile, Csikszentmihaly, che ha elaborato una teoria: l'obiettivo ci stimola se è alta la percezione della sfida e se, al contempo, è alta la percezione, solo e soltanto questa, del nostro valore tecnico, più o meno, semplificando grossolanamente: si è stimolati maggiormente se il raggiungimento di un obiettivo ci gratifica, ci interessa. Dopo tot corse di 10km, la mia esperienza e le skill tecniche crescono facendomi perdere il piacere dell'obiettivo; e allora? Allora aggiorno l'obiettivo: la maratona. Dopo l'intrigante, esplosiva e appagante prima volta posso riprovarci. Aumentando le mie qualità tecniche e in termini di esperienza, concluderò sempre meglio la prova sulla distanza. Sempre meglio, ma con sempre minor gratifica finale. Questo è un dato di fatto: dieci anni fa iniziò, più o meno, il boom delle maratone, ora si viaggia su 30000 persone che ne fanno almeno una all'anno. Quelli che più hanno trovato quello stato di trance e potenza mentale derivato dall'appagamento nel gesto della corsa, quelli che hanno già decine di maratone sulle spalle, quelli che il loro personale l'hanno già fatto: è abbastanza comprensibile dove stiano andando... il prossimo - ora! - obiettivo sono le ultra, il trail, l'ultra-trail. Speciani ne sancisce l'inevatibile rincorsa al limite superiore. ora l'UTMB è preso d'assalto e lo sarà, d'ora in poi, ogni gara sempre più estrema, sempre più lunga, sempre più "provante". C'è da spaventarsi? no. E’ nell'uomo questa spinta inesauribile. la stessa che ci ha fatto scendere dall'albero e camminare eretti, la stessa che ci fatto sfidare l'ignoto, viaggiando ed esplorando. Per quanto mi riguarda gli stimoli appaganti non mancano per ora. Forse il trail, meglio di altro, si presta essendo giocoforza sempre nuovo, sempre diverso, sempre sfidante. Però è una rincorsa che vorrei un giorno terminare, compiendo il periplo dell'isola. Io credo che la fine sia una conquista, non necessariamente si debba terminare con La Conquista del limite assoluto. Un giorno vorrei avere coscienza di avere raggiunto l'equilibrio perfetto, senza necessità di andare oltre. Fermarmi e tornare indietro.

Krom